GHAZZA

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schenKer
view post Posted on 2/1/2009, 19:52 by: schenKer




ti rispondo con questa lettera non perche non sappia farlo ma semplicemente perche avrei detto le stesse cose solo sicuramente è stata scritta meglio di come avrei potuto mai risponderti io....
lettera di Mustafa Barghouthi (democratico palestinese che è arrivato secondo alle ultime elezioni vinte da hamas)
che ha scritto il giorno prima dei bombardamenti in palestina.
domani ci sarà una manifestazione a sostegno della Palestina, alle 16:30 a piazza della repubblica.
>
>
>
> Lettera di Mustafa Barghouthi
> Ramallah, 27 dicembre 2008.
> Leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua.Non era
> un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento
> falciato dalla fame e dalla sete. E da
> cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei
> morti? I
> bambini consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano?Chi
> muore perché
> manca l'elettricità in sala operatoria muore di guerra o di pace?Si chiama
> pace
> quando mancano i missili - ma come si chiama, quando manca tutto il
> resto?E leggerò
> sui vostri giornali, domani, che tutto questo è solo un attacco
> preventivo, solo
> legittimo, inviolabile diritto di autodifesa.La quarta potenza militare al
> mondo, i
> suoi muscoli nucleari contro razzi di latta, e cartapesta e disperazione.
> E mi sarà
> precisato naturalmente, che no, questo non è un attacco contro i civili -
> e d'altra
> parte, ma come potrebbe mai esserlo, se tre uomini che chiacchierano di
> Palestina,
> qui all'angolo della strada, sono per leleggi israeliane un nucleo di
> resistenza, e
> dunque un gruppo illegale, una forza combattente? - se nei documenti
> ufficiali siamo
> marchiati come entità nemica, e senza più il minimo argine etico, il
> cancro di
> Israele?Se l'obiettivo è sradicare Hamas - tutto questo rafforza Hamas.
> Arrivate a
> bordo dei caccia a esportare la retorica della democrazia, a bordo dei caccia
> tornate poi a strangolare l'esercizio della democrazia - ma qualealtra
> opzione
> rimane? Non lasciate che vi esploda addosso improvvisa.Non è il
> fondamentalismo, a
> essere bombardato in questo momento, ma tutto quello che qui si oppone al
> fondamentalismo. Tutto quello che a questa ferocia indistinta non restituisce
> gratuito un odio uguale econtrario, ma una parola scalza di dialogo, la
> lucidità di
> ragionare il coraggio di disertare - non è un attacco contro il
> terrorismo, questo,
> ma contro l'altra Palestina, terza e diversa, mentre schiva missili
> stretta tra la
> complicità di Fatah e la miopia di Hamas. Stava per assassinarmi per
> autodifesa, ho
> dovuto assassinarlo per autodifesa - la racconteranno così, un giorno i
> sopravvissuti.E leggerò sui vostri giornali, domani, che è impossibile
> qualsiasi
> processo di pace, gli israeliani, purtroppo, non hanno qualcuno con cui
> parlare. E
> effettivamente - e ma come potrebbero mai averlo, trinceratidietro otto
> metri di
> cemento di Muro? E soprattutto - perché mai dovrebbero averlo, se la Road
> Map è solo
> l'ennesima arma di distrazione di massa per l'opinione pubblica
> internazionale?
> Quattro pagine in cui anoi per esempio, si chiede di fermare gli attacchi
> terroristici, e in cambio, si dice, Israele non intraprenderà alcuna
> azione che
> possa minare la fiducia tra le parti, come - testuale - gli attacchi contro i
> civili. Assassinare civili non mina la fiducia, mina il diritto, è un
> crimine di
> guerra non una questione di cortesia.E se Annapolis è un processo di pace,
> mentre
> l'unica mappa che procede sono qui intanto le terre confiscate, gli ulivi
> spianati
> le case demolite, gli insediamenti allargati - perché allora non è
> processo di pace
> la proposta saudita? La fine dell'occupazione, in cambio del
> riconoscimento da parte
> di tutti gli stati arabi. Possiamo avere se non altro un segno di
> reazione?Qualcuno,
> lì, per caso ascolta, dall'altro lato del Muro?Ma sto qui a raccontarvi
> vento.
> Perché leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi
> leggerò
> solo, ancora, l'indifferenza.Ed è solo questo che sento, mentre gli F16
> sorvolano la
> mia solitudine, verso centinaia di danni collaterali che io conosco nome a
> nome,
> vita a vita - solo una vertigine di infinito abbandono e smarrimento.
> Europei,
> americani e anche gli arabi - perché dove è finita la sovranità egiziana,
> al varco
> di Rafah, la morale egiziana, al sigillo di Rafah? - siamo semplicemente
> soli.
> Sfilate qui, delegazione dopo delegazione - e parlando, avrebbe detto
> Garcia Lorca,
> le parole restano nell'aria, come sugheri sull'acqua. Offrite aiuti
> umanitari, ma
> non siamo mendicanti, vogliamo dignità libertà, frontiere aperte, non
> chiediamo
> favori, rivendichiamo diritti. E invece arrivate, indignati e partecipi,
> domandate
> cosa potete fare per noi. Una scuola?, una clinica forse?delle borse di
> studio? E
> tentiamo ogni volta di convincervi - no, non la generosa solidarietà,
> insegnava
> Bobbio, solo la severa giustizia - sanzioni, sanzioni contro Israele. Ma
> rispondete
> - e neutrali ogni volta, e dunque partecipi dello squilibrio, partigiani dei
> vincitori - no, sarebbe antisemita.Ma chi è più antisemita, chi ha viziato
> Israele
> passo a passo per sessant'anni, fino a sfigurarlo nel paese più pericoloso
> al mondo
> per gli ebrei, o chi lo avverte che un Muro marca un ghetto da entrambi i
> lati?Rileggere Hannah Arendt è forse antisemita, oggi che siamo noi
> palestinesi la
> sua schiuma della terra, è antisemita tornare a illuminare le sue pagine
> sul potere
> e la violenza, sull'ultima razza soggetta al colonialismo britannico, che
> sarebbero
> stati infine gli inglesi stessi? No, non è antisemitismo, ma l'esatto
> opposto,
> sostenere i tanti israeliani che tentano di scampare a una nakbah chiamata
> sionismo.
> Perché non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l'altro
> Israele,
> terzo e diverso, mentre schiva il pensiero unico stretto tra la complicità
> della
> sinistra e la miopia della destra.So quello che leggerò, domani, sui vostri
> giornali. Ma nessuna autodifesa, nessuna esigenza di sicurezza. Tutto
> questo si
> chiama solo apartheid - e genocidio. Perché non importa che le politiche
> israeliane,
> tecnicamente, calzino oppure no al millimetro le definizioni delicatamente
> cesellate
> dal diritto internazionale, il suo aristocratico formalismo, la sua pretesa
> oggettività non sono che l'ennesimo collateralismo, qui, che asseconda e
> moltiplica
> la forza dei vincitori.La benzina di questi aerei è la vostra neutralità,
> è il
> vostro silenzio, il suono di queste esplosioni.Qualcuno si sentì
> berlinese, davanti
> a un altro Muro. Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?
 
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39 replies since 1/1/2009, 18:48   1234 views
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